giovedì 30 dicembre 2010

IL PREZZO DELLA FIDUCIA

Dopo il terremoto in Parlamento,scosse di assestamento anche nel centrodestra campano. I peones chiedono poltrone, Caldoro vacilla


di Alessandro Pecoraro



Acque agitate nel golfo di Napoli. L’evoluzione degli eventi politici nazionali non risparmia la politica campana e in particolar modo il Popolo della libertà. I berluscones campani hanno perso una lunga serie di pezzi, soprattutto nelle province di Avellino e Caserta.Pasquale Viespoli, Italo Bocchino e Enzo Rivellini hanno guidato un vero e proprio esodo dal Pdl, basti pensare che i circoli casertani di Generazione Italia (il movimento interno a Futuro e libertà presieduto da Bocchino) hanno fatto il pienone raccogliendo tutti quei politici che nei mesi e negli anni passati erano stati vittima dello strapotere di Nicola Cosentino e dei suoi uomini.
Ma non è tutto, il Popolo della libertà nelle prossime settimane dovrà fare i conti con un problema ben più importante. La nascita del Polo della Nazione costringerà Nicola Cosentino a decidere quale strategia attuare in Campania relativamente alle alleanze e alla scelta del candidato per le prossime elezioni del Comune di Napoli.
La fiducia del 14 dicembre alla Camera dei Deputati è stata ottenuta anche con la promessa di una distribuzione di incarichi e poltrone, soprattutto a livello locale. In Campania la vittima sacrificale potrebbe essere proprio l’Udc, che pur trovandosi all’opposizione nazionale continua a essere un alleato prezioso e fedele del governo regionale, occupando una serie di poltrone che fanno gola ai tanti piccoli movimenti rappresentati in Parlamento da quei deputati che hanno consentito a Silvio Berlusconi di ottenere la fiducia. Pochi giorni fa il deputato Marco Pugliese, esponente campano di Forza Sud, movimento creato da Gianfranco Micciché ha chiesto con forza la rottura dell’alleanza campana con l’Udc.
Anche Francesco Pionati, segretario nazionale di Alleanza di centro, ha attaccato l’Udc chiedendo al Pdl un atto di coraggio con l’obiettivo di «costruire un centrodestra a prova di traditori».
Come se non bastasse, è spuntato anche il movimento Noi Sud, il cui deputato campano, Antonio Milo, dopo aver votato la fiducia, ha immediatamente chiesto un incontro agli onorevoli Cosentino e Mario Landolfi, al fine di ottenere un riequilibrio politico a livello regionale con l’ingresso in giunta degli esponenti del suo movimento. Le minacce di guerra nei confronti dell’Udc hanno avuto riscontro anche nelle parole di Nicola Cosentino che, alla convention di dicembre del Pdl, ha dichiarato di poter fare benissimo a meno di un’alleanza con l’Udc in Campania.
È diventato davvero complesso per Stefano Caldoro sciogliere il nodo che si è venuto a creare. Il governatore della Regione, pur essendo espressione diretta del Popolo della libertà, non ha mai amato Nicola Cosentino, soprattutto dopo le indagini della magistratura sul dossier a luci rosse.
Dopotutto Caldoro, se è stato scelto come candidato per la guida della Regione, deve ringraziare due politici che in Campania sono in rotta di collisione proprio con Cosentino: il ministro Mara Carfagna e il capogruppo del Fli Italo Bocchino ...continua

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